Veules-les-Roses. Scogliere, kermesse e il fiume più corto di Francia in un villaggio in cui il tempo sembra essersi fermato.
Una mattina di fine agosto. C’è foschia, qualche nuvola. È ora di mettersi in macchina: dobbiamo attraversare il Ponte di Normandia, direzione Veules-les-Roses, Costa di Alabastro. Dal 2017 il paese è inserito nel circuito dei villaggi più belli di Francia, andiamo a scoprire il perché. Il paesaggio, passata Honfleur, è di piena campagna: campi, mucche, cavalli e ancora mucche. Il mare rimane sullo sfondo ma non è protagonista. Abbiamo scelto la meta per curiosità: ci sono località molto più famose in questa zona della Normandia. La mia passione per le rose mi ‘costringe’ a esplorare un paese dal nome tanto evocativo.
La mia compagna di viaggio ha un’ottima intuizione: parcheggiare nella parte alta del villaggio, sulle falesie, al parking du canon. Non potevamo fare scelta migliore: non solo perché così possiamo evitare il traffico ma anche perché la vista sulla costa da qui è perfetta. Il primo memoriale della battaglia di Francia del nostro viaggio, un panorama strepitoso e finalmente un cielo meravigliosamente blu. Da tempo desidero vedere le coste dello sbarco ma ho sempre rimandato, come se non fossi pronta ‘all’impatto’. Questo è un buon punto di inizio per provare a capire che cosa è successo da queste parti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il memorial du Cérons
La Normandia è spesso stata, nel corso dei secoli, terra contesa e di battaglie sanguinose, terra di contrasti in tutti i sensi. Il mare si scontra con le falesie bianchissime, la calma della campagna con il rumore impetuoso del vento, serenità e guerra convivono in uno strano equilibrio tutto da scoprire. Partire da qui è un buon modo per cominciare a comprendere. I due cannoni in cima alle falesie, puntati verso il mare, sono posti a ricordo della battaglia che si è svolta nei Pays de Caux tra il 6 e il 12 giugno 1940. Si commemorano i marinai del Cérons, un cargo, riconvertito in nave da guerra e affondato qui davanti. Si tratta, in quel momento, di una guerra a “bassa intensità”, la drôle de guerre come la chiamano da queste parti: francesi e inglesi si scontrano con i tedeschi e perdono rovinosamente, nonostante il coraggio dimostrato. In quei pochi giorni vengono catturati o uccisi circa 46.000 soldati. Qui si ricordano soprattutto i quasi 6.000 ragazzi scozzesi morti su queste scogliere.
Verso la spiaggia
Per scendere dalla falesia e raggiungere il centro di Veules-les-Roses, basta seguire il sentiero che va verso la spiaggia. La strada non è troppo ripida ma io vi consiglio vivamente di indossare ugualmente delle scarpe da ginnastica o dei sandali da trekking. Sarete troppo impegnati ad ammirare il panorama che vi si apre davanti per guardare in continuazione dove mettete i piedi! Noi siamo fortunate, c’è vento ma non troppo forte. Il cielo fa a gara con il mare, non si capisce chi sia più blu. Il sole è tiepido e piacevole. Unica pecca sono le more, numerosissime ma ancora acerbe! Un vero peccato.
La spiaggia di Veules-les-Roses non è la più bella che vedremo in questa vacanza, ma è pulitissima e ben tenuta. La marea si sta abbassando: sarebbe un peccato non fermarsi a prendere un po’ di sole e a fare merenda con le mirabelles che abbiamo comprato ieri al mercato di Jumièges. Ci sono dei bambini che giocano a rincorrersi sulla sabbia e non sanno decidere se entrare in acqua oppure no. È un luogo di grande pace. Eppure… non riesco a non pensare a tutti quei ragazzi che negli anni ‘40 sono arrivati da ogni parte del mondo per combattere qui. Le falesie, tanto affascinanti dall’alto sono impressionanti viste dalla spiaggia. Dei veri muri di roccia che non lasciano riparo. Chissà quanto deve fare paura tentare di sbarcare qui mentre il nemico ti spara dalla sommità. Ora, però, è il momento di rimettersi in marcia ed entrare in paese.
Veules-les-Roses
Il paese, durante l’inverno, è abitato da poco più di 500 persone eppure questo è uno dei villaggi più antichi della regione. Nel Medioevo era un fiorente porto per la pesca. Nel corso dei secoli, tuttavia, epidemie, incendi, battaglie lo hanno messo a dura prova. Alla fine del XIX secolo, i bagni in mare diventano di moda e Veules diventa meta privilegiata di scrittori e artisti: Victor Hugo e Alexandre Dumas, tra gli altri. Ma le rose che mi hanno incuriosito dove sono? Praticamente ovunque! Sembra che piante e fiori in Normandia crescano senza nessuno sforzo: i giardini normanni sono il mio sogno. Le rose sono tutte fiorite, nonostante sia fine agosto. Ci sono varietà e colori che non ho mai visto prima. In paese è l’istinto a guidarci: ogni edificio è una scoperta. Ci sono le tipiche abitazioni normanne a graticcio con il tetto in paglia che si mescolano a edifici di pietra che ricordano i paesi della campagna inglese. Molte sono case di vacanza ma il turismo non è poi così invadente. Veules è ancora abitato da una comunità vivace e coesa.
La kermesse du relais St Martin
È quasi ora di pranzo: tra una foto ad un vecchio mulino e la ricerca della sorgente della Veules, il fiume più corto di Francia (solo 1149 metri!), non abbiamo badato al tipico languore di mezzogiorno. Non abbiamo fatto in tempo a scovare un graziosissimo locale con i tavolini vista fiume che la libraia/barista che lo gestisce chiude la porta e ci avvisa gentilmente che lei sta andando a pranzo con un’amica e che riaprirà alle 15. Stanno andando alla kermesse: se vogliamo mangiare qualcosa possiamo andare anche noi. Voi che fareste? Noi andiamo a vedere di che cosa si tratta. Seguiamo i cartelli, intorno a noi ci sono solo campi di crescione, rivendite di pomodori e tanto verde. I turisti sono praticamente spariti. In un prato, ai limiti del bosco, troviamo praticamente tutti gli abitanti del paese: la kermesse non è altro che la festa della parrocchia. Evidentemente, però, molto amata: sono tutti indaffarati a preparare da mangiare, ad allestire giochi per grandi e bambini… Si respira un’aria di grande intimità, di serenità. Non importa che la stagione turistica non sia ancora finita, questo è un momento di aggregazione a cui non si può rinunciare. È evidente. Il profumo della zuppa di cipolle è ottimo, ma abbiamo ancora troppa strada da fare per fermarci. Meglio cercare un panino sul lungo mare.
Lire à la plage (Leggere in spiaggia)
Mentre mangiamo la nostra baguette au jambon, notiamo una cosa che ci era sfuggita: il lungo mare è attrezzato. Non ci sono ombrelloni e sdraio ma una piscina (gratuita) per i bambini, giochi, servizi. Tutto quello che può servire per una giornata di relax in riva all’oceano. La cosa che mi fa definitivamente innamorare di questo posto è la biblioteca pubblica sulla spiaggia con tanto di angolo di lettura dedicato. Che tu sia di passaggio o meno, puoi entrare e decidere di chiedere in prestito un libro o un fumetto oppure regalarne uno.
Veules-les-Roses è decisamente da inserire nella mia personale classifica dei villaggi più belli di Francia per la dolcezza del suo paesaggio ma anche per la vivacità dei suoi abitanti. In un prossimo viaggio spero proprio di potermi fermare qui più a lungo. Vorrei esplorare meglio i dintorni, vedere un tramonto e il cambio della marea. Adesso è proprio ora di andare. Ci aspettano Lupin e le scogliere di Étretat.