Vaux-le-Vicomte è uno dei castelli più belli di Francia (e d’Europa). Certo in estate regala la possibilità di apprezzare appieno il giardino, ma d’inverno riserva alcune sorprese…
L’ho sempre detto: festeggiare il proprio compleanno a dicembre, poco prima di Natale, comporta un mucchio di svantaggi. Fa freddo, le giornate sono corte, si riceve un solo regalo con la ‘scusa’ del Natale, organizzare una festa diventa sempre un caos…
E allora? Come rimediare? Facile! Organizzando un viaggio e facendosi il più bello dei regali! I miei 40 anni a New York, ad esempio, rimangono indimenticabili, nonostante il freddo! E parlando di clima piuttosto rigido, non posso che pensare a uno dei miei compleanni preferiti degli ultimi anni: la mia amata Parigi e il castello di Vaux-le-Vicomte.
Anche il freddo pungente esalta la meraviglia di Vaux-le-Vicomte.
Un pomeriggio di vento e meraviglia
Dopo una splendida mattinata alla fondazione Le Corbusier, come si può migliorare la propria giornata? Andando a Vaux-le-Vicomte!
Daniela ha deciso di farmi davvero uno regalo di compleanno indimenticabile. Nel primo pomeriggio, un taxi (una carrozza sarebbe stata l’ideale ma ci accontentiamo), ci porta a destinazione. Il tragitto dura poco meno di un’ora. La città lascia posto alla campagna. L’aria è carica di una nebbiolina gelata e i campi sono ancora ricoperti di brina. Quando arriviamo davanti al maestoso cancello che segna l’ingresso del castello, capiamo immediatamente perché Luigi XIV sia rimasto tanto colpito da questo luogo.
Scese dalla carroz… dal taxi, rabbrividiamo a causa dell’aria cristallina ma gelida. Veramente gelida. Per fortuna, in biglietteria, ci forniscono una pesante cappa rossa di velluto, una mappa del parco e un buono per una guimauve. Siamo pronte per tornare indietro nel tempo…
Un castello tutto da invidiare. Fouquet è il Re Sole
Nel 1641, il ventiseienne Nicolas Fouquet, membro del Parlamento francese, acquista una tenuta alla confluenza di due piccoli fiumi, dove si trovava un modesto castello. La scelta di Fouquet è dettata da ragioni strategiche. Situata a metà strada tra le due residenze reali di Vincennes e Fontainebleau, è il luogo ideale per un uomo che punta a diventare un faro della politica del suo tempo. Il progetto va in porto: quindici anni dopo, Fouquet, ormai ministro delle finanze di Luigi XIV, avvia la ristrutturazione della sua tenuta. Per lui lavorano tre geni del suo tempo: Le Vau, Le Brun e Le Nôtre, maestro del giardino alla francese che qui realizza uno dei suoi piu noti capolavori.
Il 14 luglio 1659 Fouquet riceve al castello, non ancora terminato, la visita del Cardinale Mazzarino, di Luigi XIV e della regina madre Anna d’Austria, ma il castello viene ufficialmente inaugurato il 17 agosto 1661 con una grande festa. A preparare la sontuosa cena è lo chef François Vatel. Per soddisfare il palato del giovane Luigi XIV c’è bisogno di qualcosa di eccezionale. Anche l’intrattenimento è di prim’ordine: è Molière a scrivere e mettere in scena la pièce teatrale che rallegra la serata. Cena luculliana, teatro, fuochi di artificio…
Tutto perfetto? Sì, così tanto da suscitare l’invidia di numerosi ospiti illustri e del sovrano! Un visconte non può possedere una residenza più lussuosa di quella di un re! Bisogna porre rimedio: dare inizio alla costruzione della reggia di Versailles e condannare Fouquet alla prigione a vita! La bellezza del castello di Vaux è stata l’unica causa della rovina del suo proprietario? Forse no, ma sicuramente la bellezza di Versailles deve molto a questo luogo.
Un tuffo nel passato…
Anche noi, nel frattempo, ci siamo innamorate della bellezza del parco, curato in ogni dettaglio, del fossato ghiacciato, dei falò che illuminano (e riscaldano) i prati… ci vorrebbe una cioccolata calda… ma, questa volta, la curiosità è una cattiva consigliera! La cioccolata può attendere: prima il castello. Qui comincia una magia tutta natalizia. Sotto le feste, Vaux si trasforma: ogni stanza è decorata e animata per incantare adulti e bambini. Anche io, poco amante delle feste di fine anno, rimango senza fiato. Una cosa sopra tutte: le stanze non sono illuminate dalla corrente elettrica ma è la luce delle candele e dei camini a creare l’atmosfera. Una sapientissima mescolanza di antico e moderno.
Quando arriviamo alle cucine, la mia voglia di cioccolata è cresciuta esponenzialmente. Se poi fosse accompagnata da un macaron…
Invece di rifocillarci, però, sfidiamo il vento e usciamo all’aperto! Il castello si eleva su una piattaforma che domina i boschi circostanti i quali definiscono in modo diverso il confine tra spazi eguali. Le Notre ha compiuto una vera e propria magia. Impossibile non restare a bocca aperta sulla terrazza del castello: bacini d’acqua e canali in pietra, fontane, sentieri sterrati…
L’anamorphosis abscondita
Come se non bastasse, Le Nôtre, mago della prospettiva, ha sfruttato, nella progettazione dei giardini di Vaux-le-Vicomte, un’illusione ottica chiamata anamorphosis abscondita (che possiamo tradurre come “distorsione nascosta”), in modo da stabilire una prospettiva decelerata. Il cambiamento più rilevante sono i riflessi negli specchi d’acqua. Essi si trovano vicini rispetto allo spettatore (sul retro del castello) e poi nel punto più lontano. Questo fatto produce una ‘prospettiva forzata’ che induce l’occhio a percepire gli elementi più vicini di quanto in realtà non siano.
Il punto preciso da cui si può godere al meglio di questa prospettiva è la cima della scalinata sul retro del castello. Esattamente dove siamo noi. Abbagliate da tanta bellezza. L’anamorphosis non è un effetto che si incontra in natura… e non crucciatevi se non riuscirete a fotografarlo. È percepibile solo ad occhio nudo! Dalla cima della scalinata esterna, vi garantisco che l’intero giardino appare molto più piccolo di quanto non sia! Quella fontana centrale non è vicina! Non lo è per nulla…
Fidatevi: il giardino è molto più grande di quel che sembra…
In giardino: falò, campanelli e persistente desiderio di cioccolata!
Il vento freddo dell’Atlantico oggi non ci vuole lasciare respiro. La tentazione di rientrare nel palazzo è enorme ma se un nutrito gruppo di anziani francesi sembra non soffrire minimamente del freddo, come possiamo esimerci dal seguirli nell’esplorazione del giardino? Nel periodo natalizio il parco è disseminato di installazioni e giochi. Sulla mappa che ci hanno fornito all’ingresso ci sono anche le indicazioni per una vera e propria caccia al tesoro! Per di più, ad aggiungere magia alla magia di questo luogo, con il calare del sole il palazzo e il parco si illuminano. Non ho mai amato tanto uno spettacolo di luci natalizio.
Ancora non è terminata ma ci sarebbe anche una pista di pattinaggio. I pattini dovranno aspettare. La sera è decisamente arrivata. Il freddo è talmente intenso da congelare anche le idee. Salutiamo con dispiacere questo luogo incantato, facendo tintinnare un’ultima volta i campanelli che ci sono stati consegnati perché potessimo contribuire a decorare un angolo di questo splendido parco.
Au revoir!
È ora di tornare in città. Ho dovuto rinunciare all’agognata cioccolata! Mi sono decisa ad andare al bar troppo tardi. Non è cosa grave: la bellezza di Vaux mi ha ampiamente ripagata del freddo e della mancata merenda. Non vedo l’ora di poterci tornare in estate, magari in una tiepida serata di luglio, durante una delle rievocazioni storiche della grande cena dell’inaugurazione, sperando di poter incontrare Molière, Vatel o il re Sole…
Qualche indicazione pratica per raggiungere il castello
Se non volete (o non potete) raggiungere Vaux in auto, potete utilizzare i mezzi pubblici:
Da Parigi: Linea R e poi navetta (del castello) o taxi. Prendete la linea R dalle Gare de Lyon, direzione Melun (treno diretto, circa 25 minuti). Arrivati alla stazione di Melun: prendete un taxi o un Uber (10-15 minuti); utilizzate una delle navette del castello.
Sul sito del castello, trovate tutte le indicazioni necessarie per le attività invernali ed estive e gli orari delle navette. Se, invece, arrivate in auto, sappiate che il parcheggio è gratuito.
Tour leader e guida turistica per professione, sono viaggiatrice per passione. Dopo la laurea in Filosofia, sono partita alla scoperta del mondo. Dal 2017 vi narro curiosità e storie dai miei viaggi, vicini e lontani.
D'ora in poi, come in una sonata a quattro mani, Francesca, viaggiatrice provetta e curiosa, racconterà con me. Qualche volta partiremo insieme, altre separatamente. Ma sempre con lo stesso entusiasmo e la stessa passione per il mondo.
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