Una piccola imbarcazione, una tenda da campeggio, un cane… e canali, fiumi e chiuse da affrontare. Ecco Una Francia sconosciuta di Georges Simenon. Tutti a bordo della Ginette!
Credo che tutti, almeno una volta, abbiamo desiderato mollare gli ormeggi della nostra vita quotidiana e partire. Georges Simenon lo ha fatto, letteralmente! A 25 anni, annoiato dalla vita mondana parigina, con moglie, domestica (e amante), cane (un danese di circa 60 kg) e macchina da scrivere al seguito, parte per esplorare i canali e i fiumi che attraversano la Francia. Da buono scrittore, ovviamente, registra ciò che vede, quello che impara…
Il suo, però, non è un semplice racconto di viaggio, bensì un vero e proprio spaccato di una Francia che (forse) non esiste più. L’avventura dura sei mesi: la Ginette, con i suoi quattro metri di lunghezza e il metro e mezzo di larghezza non è certo il natante più confortevole di Francia… La ciurma Simenon spesso dorme sulla riva, sotto la pioggia battente o tra le zanzare. Il fango, le pareti scoscese e scivolose dei canali su cui bisogna arrampicarsi per aprire le paratie delle chiuse… la scomodità diventa romanticismo. Ci sono poi gli incontri con gli abitanti della Francia rurale del 1928: i bambini che giocano sulla riva, gli addetti alle chiuse sempre troppo indaffarati e sottopagati, i pescatori infastiditi dal passaggio dei natanti…
Il papà di Maigret ci svela in queste pagine da dove ha tratto l’ispirazione per le meravigliose ambientazioni delle indagini del suo commissario: la vita lenta della provincia, i suoi abitanti, le taverne di paese, le locande in riva al fiume dove portare anche la signora Maigret per un paio di giorni, fingendo di desiderare una vacanza… Simenon le sperimenta tutte in questo viaggio.
Lentezza, calma e sangue freddo sono caratteristiche fondamentali di questa avventura: la navigazione fluviale non è affatto priva di insidie e anche di qualche pericolo. Nonostante i certificati, i permessi e le carte necessari per solcare le acque dei fiumi francesi, solo l’esperienza farà la differenza! Imparare a calcolare i tempi di percorrenza, i punti migliori dove superare le chiatte a motore o a cavalli per non passare le giornate in coda. L’avventura può davvero nascondersi nei luoghi più inattesi.
Se il racconto del nostro autore vi dovesse far desiderare di noleggiare una vostra personale Ginette, non temete: non avrete necessariamente bisogno di sei mesi di vacanza (né di cambiare vita)! Simenon dispensa anche interessanti consigli turistici (alcuni li seguirei volentieri). Andare da Parigi ad Amsterdam attraverso il canale delle Ardenne e la Mosa, navigare la Marna e la Saona per arrivare a Lione… Ci sono tragitti facilmente percorribili in un paio di settimane oppure in un mese. Al lettore la scelta!
Che cosa state dicendo? Solo andare per mare può essere tanto emozionante? Simenon ci tiene a rassicurarci tutti: i fiumi e canali possono stordire, impregnare ogni nostra fibra e farci innamorare esattamente allo stesso modo…. Si tratta solo di provare!
Georges Simenon, Una Francia sconosciuta, Adelphi, Milano, 2024