Avete anche voi un personale stradario sentimentale di Milano? Luoghi del cuore, pieni di ricordi e di significato? Ve lo auguro! In caso contrario, prendete ispirazione da queste pagine.
Ho sempre amato Milano: quando ero bambina era la città di molti dei miei sabati pomeriggio (insieme a Como e Lugano). In seguito è stata la città dei miei anni universitari, piena di amici, curiosità e mondi da scoprire. Ancora oggi è città del cuore, con tutti i suoi pregi e difetti. Bisogna anche ammettere che ‘voler bene’ a Milano non è sempre compito facile: il fascino meneghino è tutto da scoprire ma ha bisogno di tempo e pazienza per emergere pienamente.
Il professor Kerbaker conosce indubbiamente bene Milano ma, soprattutto, è capace di raccontarla con affetto e con una certa dose di sano ‘spirito critico’. Se desiderate una vera e propria guida della città, queste pagine non fanno proprio per voi. Se invece desiderate vagabondare alla ricerca di piccole e grandi curiosità…. Stradario sentimentale di Milano è il libro giusto per voi!
Come in ogni stradario sentimentale che si rispetti, la scelta delle vie da rappresentare si basa sulla potenza e la persistenza dei ricordi personali dell’autore. Tali memorie sono sempre ameno pretesto per narrare storie e Storia. Si parte da via Amantea, si passa per piazza Axum (nome che mi ha sempre affascinata), per poi ‘andare a pranzo’ con Buzzati, Gadda e Calvino in via Bagutta. La (buona) letteratura fa da sfondo a molti capitoli ma a colpirmi è soprattutto la cronaca della città che cambia ed evolve.
In Stradario sentimentale di Milano, l’autore tiene insieme, con disinvoltura, il racconto di via Bigli e dei due premi Nobel che vi hanno abitato e la storia dell’evoluzione della Pirelli. D’altra parte, come ci viene ricordato, di fronte alla meravigliosa Pinacoteca di Brera, anni fa sorgeva la sede della Dalmine (ora divenuta sede della De Agostini). A Milano, arte, cultura e industria convivono da sempre gomito a gomito, per quanto insolito possa sembrare. Per quanto mi riguarda, non vedo l’ora di poter vedere la tomba di Giuseppe Verdi ma anche di tornare ad esplorare la Libreria Centofiori.
Vi siete mai chiesti perché via Festa del Perdono si chiami così? O perché si parli ancora dell’asilo Mariuccia? Qui troverete le spiegazioni di cui avete bisogno. Credo vi stupirete, come me, nello scoprire che a Milano ci sono circa 500 ponti e che non esiste nessun signor La Foppa. Per di più sorriderete, scoprendo quanta poesia si nasconda dietro al monte Stella e a quella strana e apparentemente robotica sigla che potete leggere in metropolitana: ‘QT8’. Milano può essere così tante città in una sola…
Alla fine della lettura, sono sicura che avrete (come me) un elenco di luoghi da visitare per le prima volta ed altri da riesplorare con occhi nuovi. Io ho persino una discreta lista di libri da leggere! Buona scoperta della vostra Milano!
Andrea Kerbaker, Stradario sentimentale di Milano, Rizzoli, Milano, 2024