Per chi ama Praga e la porta nel cuore. Per chi sogna di andarci (io!), per chi non l’ha mai nemmeno immaginata…
Non aspettatevi una guida turistica quando vi approcciate a questo testo. Si tratta di un vero e proprio saggio storico, che, però, ha il grande merito di farci venire voglia di prenotare un biglietto aereo…
Personalmente vi consiglio di armarvi di matita e calma per affrontare questa lettura: i capitoli sono densi (qualche volta impegnativi) ma ricchissimi di spunti. Cardini è uno storico e, in quanto tale, parte dalla storia (e da una melagrana).
Praga è stata città imperiale, città di ordini mendicanti, di scienziati, di musicisti, di martiri e di combattenti. È stata anche città di lotte religiose, di rabbini, sacerdoti e artisti. Noi la conosciamo spesso come luogo di leggende ‘nere’, di magia, ma Cardini ci tiene a puntualizzare quanto molte di queste leggende siano ‘creazioni’ recenti. Qualcuna probabilmente una vera e propria bufala turistica.
Delusi? Non dovete: il capitolo Il nero e l’oro forse non vi farà incontrare il Golem ma vi svelerà tutto (o quasi) quello che c’è da sapere della Praga del XVI secolo, dell’imperatore Rodolfo, del MaHaRal, mitico creatore dell’automa di creta e noto kabbalista e matematico. Scoprirete anche quanto Praga sia insieme barocca e città dei lumi. Se tutto questo per voi non è abbastanza, potete anche approfondire le vicende più recenti. La storia non ha davvero risparmiato nessuna prova ai praghesi: guerre, dittature, rivoluzioni… Eppure la Vltava continua a scorrere.
Ultimi ma non ultimi, Cardini regala alcuni suggerimenti e indirizzi ai viaggiatori curiosi. Non solo il Café Slavia o il Hrad ma anche i giardini dell’imperatore Ferdinando. Ovviamente si parla dell’antico quartiere ebraico e della sua struttura, senza trascurare gli spettacoli di marionette, Mozart e le statue del Ponte Carlo… Potreste persino scoprire che cosa hanno in comune Praga e Livorno. Curiosi? Anche io!
Ps Daniela, quando andiamo a Praga?
Franco Cardini, Praga. Capitale segreta d’Europa, Il Mulino, Bologna, 2020