Pesce d’aprile con scherzi come se fosse carnevale? Da dove nasce questa bizzarra tradizione dei pesci di primavera?
Vi dico sempre che la curiosità può nascere nelle situazioni più varie ma non pensavo che un articolo sarebbe nato dalla programmazione stessa del blog! Un articolo il 1 aprile, pesce d’aprile… Ma da dove viene questa consuetudine? Scopriamolo insieme.
Una tradizione diffusa in tutto il mondo (o quasi)
Scommetto che state già sorridendo, pensando a qualche pesce d’aprile di cui siete stati vittime o artefici… Dai cartelli attaccati di nascosto dietro alla schiena a burle più sofisticate, questa tradizione accomuna moltissimi paesi. Ma da dove nasce? Questa usanza ha caratteristiche simili a quelle di alcune festività quali l’Hilaria, antica festa dedicata alla dea Cibele nell’antica Roma (celebrata il 25 marzo) e l’Holi induista. Entrambe legate all’ equinozio di primavera.
In verità, le origini esatte del pesce d’aprile non sono note, anche se sono state proposte diverse teorie. Una delle più remote riguarderebbe il beato Bertrando di San Genesio, patriarca di Aquileia dal 1334 al 1350, il quale avrebbe liberato miracolosamente il papa da una spina di pesce che lo stava soffocando. Per gratitudine, il pontefice avrebbe decretato che ad Aquileia, il primo aprile, non si mangiasse pesce.
Nei Paesi Bassi, l’origine del primo d’aprile è spesso attribuita alla vittoria olandese nel 1572 nella cattura di Brielle, dove fu sconfitto il duca spagnolo Álvarez de Toledo. “Op 1 april verloor Alva zijn bril” è un proverbio olandese che può essere tradotto (più o meno) come: “Il primo aprile Alva perse gli occhiali”. In questo caso, “bril” (“occhiali” in olandese) funge da omonimo di Brielle (la città in cui è accaduto il fatto). Questa teoria, però, non spiega né gli scherzi né i pesci…
Forse la prima vera traccia di questa storia la troviamo in Gran Bretagna. Nel 1686, John Aubrey si riferisce a questa giornata come “il giorno sacro dello sciocco”. Perché? Il 1 aprile 1698, diverse persone vengono indotte con l’inganno ad andare alla Torre di Londra per “veder lavare i leoni”. Un vero e proprio scherzo degno dello humor britannico!
Se i leoni non vi convincono, esiste anche un’altra teoria: tradizionalmente ad inizio aprile, i pescatori affrontavano le prime battute di pesca della nuova stagione. Spesso, però, non trovando pesci sui fondali, erano costretti a rientrare a mani vuote e per questo motivo erano oggetto di ilarità e scherno da parte dei compaesani.
Come avete ben capito, tante teorie e poche (quasi nulle) certezze! In compenso, scherzi per tutti! Ogni paese ha le sue tradizioni: dalla Polonia, passando per l’Iran fino ad arrivare a Odessa, i pesci di aprile piacciono a tutti.
E gli scherzi britannici?
A partire dal lavaggio dei leoni, gli inglesi si sono appassionati agli scherzi del 1 aprile e, nel tempo, hanno inventato burle più o meno originali. Uno scherzo comune è rimuovere con attenzione la crema da un biscotto Oreo e sostituirla con il dentifricio, oppure sostituire lo zucchero con il sale e la glassa alla vaniglia con la panna acida… Ma questi sono scherzi ‘casalinghi’, che ognuno di noi potrebbe escogitare…
Ma se è la BBC a pensare a un degno pesce d’aprile?
L’albero degli spaghetti
Che cosa dite? La BBC è un’emittente seria? Certo! Per questo i loro scherzi sono una cosa serissima! Avete mai sentito parlare de La raccolta degli spaghetti svizzeri? Si tratta di un falso documentario, messo in onda dalla BBC il 1 aprile 1957 durante il programma televisivo d’attualità Panorama. Tre minuti o poco più di vera genialità: una voce narrante spiega che la primavera ha colto tutti di sorpresa. Nel Regno Unito come in Canton Ticino. Qui, al confine con l’Italia, le pendici dei monti che dominano il lago di Lugano sono, anzitempo, in piena fioritura. Api, fiori… tutto in ordine, dunque? No! Lo speaker afferma che l’inverno appena concluso è stato uno dei più caldi che si possano ricordare e ciò ha portato ad alcune conseguenze: quella più importante è che c’è stata un’eccezionale raccolta di spaghetti.
Come possono gli spaghetti crescere tutti della stessa lunghezza? Facile. Generazioni di coltivatori hanno ibridato l’albero degli spaghetti fino ad ottenere il prodotto della giusta dimensione. Al termine della raccolta, il filmato mostra una donna che scende in paese per consegnare gli spaghetti raccolti al ristorante Taddei, dove lo chef prepara un abbondante vassoio di spaghetti fumanti. I clienti del ristorante mangiano con gusto gli ottimi spaghetti e brindano soddisfatti sulla terrazza soleggiata del locale. Il servizio si conclude con una grande ‘verità’: “Per gli amanti di questo piatto, non c’è niente di meglio degli spaghetti veri, coltivati in casa”.
Lo scherzo ebbe un successo incredibile: fu necessaria una smentita ufficiale nel telegiornale successivo per far cessare le richieste del pubblico su come acquistare un albero degli spaghetti! Che cosa dite? Impossibile? Non tanto se pensiamo che la pasta, negli anni ‘50, non era certo un piatto popolare in Gran Bretagna. E poi… la BBC è la BBC!
C’erano un austriaco, uno svizzero e un inglese che…
Ma chi ha avuto una simile trovata? L’idea fu di Charles De Jaeger, cineoperatore austriaco di Panorama. L’operatore non aveva mai dimenticato il suo maestro elementare che accusava i suoi compagni di classe di essere così stupidi che, se avesse detto loro che gli spaghetti crescevano sugli alberi, ci avrebbero creduto…
A De Jaeger fu affidato un budget di 100 sterline con cui si recò in Svizzera nel marzo 1957. Le condizioni meteorologiche, però, si rivelarono sfavorevoli al progetto: nebbia, freddo e piante non ancora fiorite! Lo scherzo sembrava irrealizzabile. Fortunatamente, grazie ad un rappresentante dell’Ufficio del Turismo, De Jaeger riuscì a trovare un albergo circondato da allori sempreverdi a Castagnola. Vennero acquistati dieci chili di spaghetti lessi da appendere ai rami degli allori al fine di creare i famosi “alberi degli spaghetti”. Ovviamente, in poco tempo gli spaghetti si incollarono e non poterono essere appesi. Il regista allora cercò di appenderli subito dopo la cottura, ma anche in questo caso la pasta si rivelò scivolosa e quindi inservibile allo scopo. Alla fine, il funzionario dell’ufficio turistico svizzero pensò di sistemare gli spaghetti crudi in un panno umido, ammorbidendoli e rendendoli perfette per le riprese…
Dunque, per far credere agli inglesi che gli spaghetti crescono sugli alberi, ci vollero un austriaco, uno svizzero e un’ottima post-produzione britannica! Sembra quasi una barzelletta…
Ma veniamo a noi: avete pensato a che scherzo fare per il vostro pesce d’aprile?