A Lisbona la stazione della metropolitana dedicata a Martim Moniz presenta una curiosa decorazione. Potrebbe sembrare un invito a non rimanere incastrati nelle porte dei treni. In realtà racconta una storia assai più interessante.
Se qualcuno di voi è stato a Lisbona e ha utilizzato la metropolitana, è probabile che si ricordi di una fermata chiamata “Martim Moniz”. Facile immaginare che il nome derivi da una questione di toponomastica e, in effetti, è proprio così, visto che sopra la stazione si trova la Praça Martim Moniz. Fin qui nulla di strano; il mondo è pieno di fermate per i mezzi pubblici che hanno la stessa denominazione delle strade vicine.
Quello che qui è curioso è la decorazione che è stata scelta per la banchina di attesa: se non è troppo affollata si vede il motivo rappresentato nella foto. E allora qualche dubbio può legittimamente nascere. Di sicuro ci si vede un uomo in armatura, con tanto di spada, scudo ed elmo. Stilizzato ma sufficientemente evocativo. Sembra si stia affacciando (o forse inciampando?) fra i battenti di un portone. E fin qui ci siamo.
Ma le frecce in alto? Che cosa c’entrano?
Le frecce raccontano la leggenda di un valoroso cavaliere che partecipò all’assedio di Lisbona del 1147 con cui il re Afonso I di Portogallo intendeva liberare la città dai Mori. Questi ultimi, in procinto di asserragliarsi nel castello di São Jorge, ne stavano chiudendo il pesante portone quando il nobile Martim Moniz si gettò fra i battenti al fine di impedirne la chiusura definitiva. Martim Moniz morì stritolato, ma il suo sacrificio consentì alle truppe cristiane di conquistare il fortilizio e, in seguito, la città.
L’episodio è molto noto in Portogallo e, in particolare, a Lisbona, dove diversi sono i monumenti dedicati all’eroe. Io, confesso, non lo conoscevo finché non mi sono messa ad osservare con attenzione la curiosa decorazione della metro. Per fortuna lo smartphone è spesso un prezioso alleato e una breve ricerca mi ha consentito di continuare a godermi la città, senza dover avviare una complicata indagine. Resta però che dal quel giorno Martim Moniz è entrato di diritto a far parte del mio personalissimo circolo di eroi.