Nel centro di Klagenfurth un buffo omino evoca un’antica leggenda, che spiega come e perché lì vicino sia stato creato uno dei laghi più belli della Carinzia, il Wörthersee.
In Carinzia le leggende piacciono molto. Ci hanno addirittura fatto dei parchi a tema e pare che, in uno di essi, ci si possa accomodare all’autentica Tavola Rotonda di Re Artù. A dire il vero, io la collocherei in Inghilterra più che in Austria, ma ammetto che alla fantasia non si può porre limite. Nemmeno quando si tratta di raccontare l’origine di uno dei laghi più grandi della regione, il Wörthersee.
Basta infatti passeggiare per il centro di Klagenfurt, capoluogo della Carinzia appunto, per imbattersi in una fontana curiosa, che rappresenta un omino con la bocca aperta nell’atto di parlare. La sua mano sinistra tiene ferma una botte, mentre il suo indice destro è minacciosamente alzato verso l’alto e poco importa se i turisti hanno deciso che quello è l’oggetto da strofinare per avere buona sorte: nonostante il dito abbia ormai assunto una bella colorazione dorata, l’ometto se ne sta lì corrucciato. E, tutto sommato, ne ha ben il diritto, visto che da secoli nessuno gli dà retta.
Narra infatti la leggenda che là dove oggi si trova il lago un tempo vi fosse un villaggio i cui abitanti erano riusciti ad arricchirsi grazie ai commerci: la felice posizione geografica, fra Italia, Slovenia e Austria, e le risorse naturali avevamo posto solidi basi, grazie alle quali il piccolo borgo era diventato fra i più importanti quanto a ricchezza e prestigio. Tanto, però, era bastato per far diventare gli abitanti orgogliosi e poco attenti ai precetti religiosi. Per questo fu organizzata una festa il Sabato Santo, cioè il giorno prima di Pasqua, il che riempì di sconcerto un forestiero che si trovava a passare di lì. Questi provò ad ammonire la popolazione ormai scatenata, ma senza alcun esito. L’uomo non si diede per vinto e provò ancora a ricondurre i locali sulla retta via, ma ogni suo tentativo fu vano. Perciò, allo scoccare della mezzanotte, si presentò nel locale dove si stava svolgendo la festa con una botte, che si premurò di aprire. Mentre tutte la campane cominciarono a suonare, una pioggia battente iniziò a scendere dal cielo, mentre dalla botte impetuosi fiotti d’acqua si riversarono a terra. In pochi minuti tutta quanta la valle fu coperta da un lago e dell’antico villaggio non si trovò più nulla.
Solo l’ometto con la sua botte ancora si trova nel centro di Klagenfurt, forse ad indicare la giusta direzione o forse ad aspettare di farsi fotografare da un turista curioso.