“Ho sotto gli occhi i cinquemila ettari del mondo in cui si è pensato di più, parlato di più e scritto di più”. Non so dire se le parole di Jean Giraudoux corrispondano al vero ma non posso che condividere il suo entusiasmo per la Parigi dei primi venti anni del 1900.
L’ultimo libro di Jacopo Veneziani ci portaproprio a passeggio per la Parigi di inizio secolo, insieme ad artisti, mercanti d’arte, avventurieri, intellettuali e scienziati.
I grandi appassionati di arte moderna qui troveranno alcune curiosità poco note, i meno esperti (ma non meno curiosi) invece troveranno una ricca fonte di informazioni e una ammirevole sintesi della storia della cultura dell’inizio del XX secolo. Come il giovane Picasso, dunque, sbarchiamo alla Gare d’Orléans e partiamo alla scoperta della varia umanità di Montmartre, dei grands boulevards… La Ville Lumière ci si offre al suo meglio: la ‘fata elettricità’ ce la disvela anche di notte come mai prima. C’è un intero mondo da scoprire in quei cinquemila ettari. Anzi, più di un mondo.
Ma perché consigliare questo testo a un viaggiatore? Per l’indubbio fascino di Parigi? Non solo. Voglio anche rendere merito all’autore che è riuscito nel non semplice tentativo di scrivere un saggio agevole che ci restituisce il clima della capitale francese in modo vivido e vivace. Ci dimostra che l’arte, con le sue suggestioni, è ovunque, non solo nei musei ma anche nelle strade, nei volti delle persone. Oggi come nei primi anni del ‘900. Si tratta solo di imparare a vederla. Buona lettura!
Jacopo Veneziani, La grande Parigi, Feltrinelli, Milano, 2023