Il Giardino della Valle di Cernobbio è il senza dubbio il “giardino segreto” del Lago di Como. La sua è la storia di come amore e dedizione possano far rifiorire un luogo appartato e dimenticato.
Le mie origini prealpine fanno sì che, da sempre, ami molto i giardini e gli spazi verdi. Ho la fortuna di vivere nella “città giardino”, di poter raggiungere in pochi minuti parchi di grande ricercatezza botanica e di rara bellezza paesaggistica, di lavorare spesso (e volentieri!) in autentici angoli di paradiso. Sovente i loro nomi sono altisonanti, così come la loro storia. Ma di questi nobili giardini parlerò un’altra volta, perché oggi vi racconto di una discarica abusiva che è tornata a fiorire.
Cominciamo dal nome e dal luogo. Il Giardino della Valle è a Cernobbio, una delle località più mondane del lago di Como, non fosse altro per la presenza del Grand Hotel Villa d’Este, dove da oltre un secolo si dà appuntamento il mondo che conta. La proprietà dell’albergo confina con la valle del torrente Garrovo ed è esattamente lì che il Giardino si trova. Ci si capita un po’ per caso, passeggiando nella parte alta del borgo, oppure incuriositi dai cartelli che ne indicano l’esistenza. In ogni caso resta una bellissima sorpresa, sia per la cura con cui è tenuto sia per le sue peculiarità.
Non è, infatti, un giardino imponente e nemmeno troppo vistoso. E’ intimo, ricco di grazia, ingentilito dal gorgoglio del ruscello e anche ammantato da un alone di mistero. Oltre che piccole specie animali, sembra quasi che vi alberghino delle fatine svolazzanti, tanta è la magia che questo giardino emana. Il sentiero che lo percorre consente di raggiungere piccole zone di riposo, di oltrepassare il piccolo corso d’acqua, di imbattersi in sculture naif che ben si inseriscono in questo contesto fuori dal tempo, di leggere poesie e citazioni scritte su appositi cartelli. Bellissimo in primavera, quando i fiori dalle tinte vivaci regalano macchie di colore inaspettate, in estate il giardino diventa una foresta pluviale in miniatura, caratterizzata da decine di sfumature di verde e dall’insistente ronzio di qualche insetto… Il lago e la vita frenetica sono letteralmente a due passi, ma, per qualche istante, ce ne si può dimenticare senza rimpianti.
Magica è anche la storia del Giardino della Valle, fortemente voluto da Ida Frati. Oltre trent’anni fa cominciò a liberare il letto del Garrovo dai rifiuti che nel tempo erano stati lì abbandonati. Inizialmente aiutata solo dalle sue mani e da pochi amici, nonna Pupa, così come è affettuosamente chiamata, è riuscita in un piccolo miracolo. Grazie a lei, inaftti, la Natura è tornata la protagonista di questo lembo di terra. Un miracolo che è un regalo prezioso, visto che al giardino si accede liberamente, semplicemente aprendo il cancelletto che separa la valle dalla strada. Un invito a goderne, sicuramente, ma anche a fare tesoro di quanto la signora Frati sembra suggerire: bisogna saper coltivare i propri sogni e far sì che tutti possano trarne beneficio.
Per saperne di più: http://www.ilgiardinodellavalle.it/
2 commenti
Grazie per averci svelato questa chicca Daniela! Nella mia ignoranza sarò passata di li tante volte senza aver mai prestato attenzione al luogo.
Adesso dovrò tornarci per scoprirlo 🙂
Tante volte siamo talmente abituati a passare per gli stessi posti che si pensa che tutto sia già noto. Anche io ci sono arrivata solo perché, transitando spesso per Cernobbio, mi sono lasciata incuriosire da un cartello stradale.