Avete mai visto le fontane Wallace a Parigi? Si tratta di fontanelle in ghisa a forma di piccole edicole. In realtà, non si trovano solo nella Ville Lumière, ma anche in altre città della Francia e del mondo. Prendono il nome da Richard Wallace, l’inglese che ha regalato l’acqua potabile a Parigi. Ma perché un filantropo britannico ha deciso di finanziare la costruzione di fontane nella capitale francese?
Parigi al tempo della Comune
Il biennio 1870-71 è un periodo horribilis per la Francia e per Parigi: la guerra franco-prussiana, voluta e perduta da Napoleone III a Sedan, la proclamazione della Repubblica, l’assedio dei prussiani che circondano Parigi e incoronano imperatore Guglielmo nella reggia di Versailles, la terribile resa firmata dal governo di Thiers… Tutto concorre a scatenare una violenta rivolta popolare.
È il periodo della Comune di Parigi. L’esperimento di comune socialista finisce presto in una crudele repressione. Thiers riesce nell’intento grazie a truppe regolari dell’esercito francese, costituite in gran parte dai soldati catturati a Metz e Sedan e poi rilasciati dai prussiani. Tra il 21 e il 28 maggio 1871, muoiono o vengono giustiziati circa 30.000 parigini. Una catastrofe in ogni senso. La città ne resta devastata. Servono, tra l’altro, degli enormi lavori di ripristino per tornare alla normalità. Saranno necessari quasi 10 anni di lavori pubblici. Tra le altre cose, molti acquedotti sono andati distrutti. Il prezzo dell’acqua, già alto, continua ad aumentare. È urgente trovare il modo di fornire alla città una rete di acqua potabile pubblica. La questione, in qualche modo, diventa anche un problema di moralità pubblica: la penuria d’acqua spinge i poveri a ripiegare sull’alcol!
Sir Richard Wallace
Tra i borghesi che esercitano la beneficenza nella Parigi di quegli anni, allo scopo di migliorare la propria reputazione o magari anche per spirito umanitario, c’è Sir Richard Wallace. Inglese di nascita ma cresciuto a Parigi, ama tanto la città da decidere di restarvi anche durante l’assedio, piuttosto che rifugiarsi in una delle sue numerose e lussuose proprietà. Vuole poter essere dove c’è bisogno di lui. Ereditata da suo padre nel 1870 una grande fortuna, decide di usarne una parte a beneficio dei parigini. Fonda un ospedale, accoglie le vittime dei bombardamenti e provvede alla distribuzione di viveri alla popolazione. La sua filosofia è aiutare efficacemente e discretamente chi ha bisogno. Le fontane gli paiono una buona idea: consentono di abbellire Parigi e di dissetare i suoi cittadini.
La struttura delle fontane
Richard Wallace concepisce personalmente queste fontanelle, che devono unire il valore estetico all’utilità. Devono anche avere dimensioni abbastanza grandi per essere viste da lontano, ma non tanto da alterare l’armonia del paesaggio. Devono essere esteticamente gradevoli ma pratiche all’uso. Non guasta neppure che abbiano un costo abbastanza accessibile, in modo da poterne installare decine di esemplari. Il materiale, ovviamente, deve essere resistente e di facile manutenzione. Wallace crea personalmente tre modelli, differenti per dimensioni e concezione. Il materiale utilizzato è la ghisa, lega economica, facile da modellare, robusta e molto utilizzata all’epoca.
Wallace si fa carico quasi interamente della spesa. Il contributo della città è di poco più di 1000 franchi. Lo scultore Charles-Auguste Lebourg viene incaricato del progetto: questi migliora lo schizzo originale, facendo di queste fontane delle vere e proprie opere d’arte. La realizzazione delle fontane è poi affidata alla Fonderie d’art du Val d’Osne. Sul basamento delle fontanelle più antiche si può ancora leggere il marchio della fabbrica.
Il modello grande della fontana, immaginato personalmente da Wallace, s’ispira alla Fontana degli Innocenti e misura quasi 3 metri di altezza… La fontana poggia su una fondazione di pietra su cui s’imposta una base a 8 pannelli; la parte superiore è costituita da un gruppo di quattro cariatidi che guardano verso l’esterno e sostengono sulle braccia sollevate una cupola ornata da una punta e decorata da delfini. Le figure rappresentano le 4 stagioni e differiscono per espressione e qualche dettaglio della tunica. L’acqua scende in un filo sottile dal centro della cupola, e cade in una vasca che ormai è protetta da una griglia. Due tazze di ferro stagnato, trattenute da catenelle che restavano sempre immerse nell’acqua per mantenerle pulite, erano a disposizione dell’assetato. Per ragioni d’igiene sono state però eliminate nel 1952.
In seguito, viene realizzato anche un modello a colonnine (le cariatidi sono troppo costose) di circa 2,50 metri di altezza.
Inoltre esiste la versione a muro, composta da un pannello semicircolare al cui centro una maschera a testa di naiade versa un filo d’acqua in una vaschetta. Questo modello, poco costoso, avrebbe dovuto moltiplicarsi sui muri di edifici a forte concentrazione umana, tipo ospedali, caserme e simili. A Parigi ne resta un solo esemplare all’inizio di rue Geoffroy-Saint-Hilaire, a destra dell’entrata del Jardin des Plantes.
La municipalità di Parigi sceglie di posizionare le fontane in modo che siano facilmente accessibili al pubblico e si integrino il più armoniosamente possibile con l’ambiente. La maggior parte si trovano nelle piazze o in angolo tra due vie. E il colore? La scelta ricade sul verde scuro, colore caratteristico dell’arredo urbano dell’epoca, in armonia con i parchi e i viali alberati. In anni recenti, alcune di queste fontane sono state ridipinte in rosso, giallo e blu.
Una fontana di successo
La prima fontana Wallace è installata e messa in opera nell’agosto 1872 sul boulevard de La Villette. All’inaugurazione non presenzia alcun personaggio ufficiale, ma i cronisti dell’epoca raccontano di un numero considerevole di presenti, ansiosi di sperimentare la novità. Ormai solo una decina delle fontane sparse per la città sono originali, ma il comune ha continuato ad installarne circa una l’anno fino agli anni 1960, in sostituzione di esemplari degradati. Per la maggior parte, le fontane Wallace ancora esistenti in città funzionano regolarmente, dal 15 marzo al 15 novembre (il servizio è interrotto d’inverno per non esporre al gelo l’impianto idraulico). Sono manutenute regolarmente e ridipinte ogni 5 anni. Dunque, se volete riempire le vostre borracce, cercatene una e ringraziate sir Wallace per la sua previdenza e generosità!
P.S. Su Google Maps potete trovare la posizione esatta di tutte le fontanelle di acqua potabile a Parigi ma, se non vi basta, esiste un’apposita mappa Où boire de l’eau à Paris?