Purtroppo capita. Quando si viaggia alcuni “inconvenienti” possono verificarsi. Oggi vi spiego che cosa fare nella sfortunata evenualità di essere borseggiati e di perdere, così, i propri documenti.
Diciamo la verità. Quando si viaggia si è un po’ più sbadati del solito. Il che è normale, visto che si è in vacanza. Basta controllare su un qualsiasi dizionario etimologico: dal latino vacans, participio presente di “vacare” che significa “essere vacuo, sgombro, libero, senza occupazioni”. Come a dire che, in qualche modo, in fondo, qualche fatto spiacevole può capitare, compreso lo smarrimento (o, peggio, il furto) dei documenti. Ci stanno l’arrabbiatura, il sentirsi violati e anche un po’ di senso di colpa. Però non dimentichiamoci mai due cose. Innanzitutto che purtroppo i borseggiatori sono abilissimi; dunque possiamo stare all’erta finché vogliamo, ma può capitare a ognuno di noi. E poi che non è il caso di rovinarsi le ferie. Basta sapere che cosa fare e avere voglia di vivere tutto con curiosità.
Bloccare le carte di credito
Che sia accaduto in Italia oppure all’estero, la prima cosa da fare è bloccare le carte di credito. Oramai, con uno smartphone a portata di mano si tratta di un’operazione di pochi minuti. Che usiate la app del vostro istituto di credito o che preferiate la cara vecchia telefonata, non fa differenza. I numeri di telefono da chiamare di solito vengono comunicati con la consegna delle carte stesse; sarebbe buona norma inserirli nella rubrica del vostro cellulare. Ma se siete poco ordinati, basta digitare “blocco carte” e il nome della banca e in un baleno troverete il numero magico. Se poi la rete dati è scarsa o, per qualsiasi ragione, non potete connettervi ad internet, ricordatevi di un quiz condotto da Gerry Scotti e optate per la chiamata a casa. Spero che qualcuno sappia aiutarvi. Per tranquillizzarvi, è utile ricordare che la legge è dalla parte del consumatore, quindi, anche in presenza di eventuali ammanchi, la perdita sarà davvero minima. In ogni caso, non crogiolatevi in questa certezza: bloccate le carte al più presto.
Sporgere denuncia
Il passo numero due è presto detto: armatevi di santa pazienza e andate a sporgere denuncia. Dipende da dove siete, ovviamente. In Italia, Carabiniero o Polizia di Stato (informatevi bene su giorni e orari di apertura dell’ufficio denunce). All’estero di solito la Polizia, ma di sicuro qualcuno (ad esempio alla reception dell’hotel) saprà darvi informazioni a riguardo. Non sottovalutate questa procedura. Potrebbe volerci un po’ di tempo, ma è indispensabile (e prima o poi dovete farla). E non solo perché il vostro Comune di residenza vi chiederà la denuncia per procedere all’emissione della nuova carta d’identità (e altrettanto farà la banca per bancomat e carte di credito). Ad esempio, se avete stipulato un’assicurazione di viaggio, per aprire il sinistro di certo vi verrà chiesta copia della denuncia.
Arrivati alla stazione di polizia, nell’attesa non giocate con il cellulare. Usate il tempo per fare una lista di tutti i documenti che vi sono stati sottratti. Ecco un piccolo elenco (non esaustivo): patente di guida, carta d’identità, passaporto, tessera sanitaria, bancomat, carta di credito. Se avete foto dei suddetti documenti, tenetele a portata di mano: più la denuncia è circostanziata e meglio è. Denunciate anche l’eventuale ammanco di contanti (facendo precedere la cifra dalla magica parola “circa”). Inoltre, prima di iniziare la partita a tetris, preparatevi su un altro punto. Molto facilmente, vi verrà chiesto dove e quando è successo il fatto, se avete notato qualcosa, che cosa stavate facendo, se c’era qualcuno con voi. Avere già pronte queste semplici risposte farà risparmiare a voi e all’agente di polizia un bel po’ di tempo.
Rifare i documenti all’estero…
Dopodiché, arriva l’annosa questione dei documenti di identità. Partiamo dalla situazione un pochino più complicata. Siete all’estero. In questo caso, innanzitutto cercate su internet dove si trova il Consolato più vicino. Questo perché solo il Consolato può emettere il cosiddetto ETD (Emergency Travel Document), alias documento provvisorio. Ciò fatto, trovate il modo di entrare in contatto con i suoi funzionari. Uso questa perifrasi perché, come potete immaginare, di Consolati Italiani ne ho visti parecchi. E ognuno ha orari e modalità di accesso differenti. Ad alcuni ho scritto una mail e risolto in pochi minuti, in altri casi è stata d’aiuto una telefonata, in talaltri ho trovato tutte le informazioni sulla pagina web dedicata. Poi esiste la sfortunata evenienza per cui dovete insistere per ottenere quanto vi occorre. Dicesi burocrazia…
Comunque, per vedervi rilasciare l’EDT dovrete recarvi al Consolato con la denuncia di smarrimento (o furto), 2 foto formato tessera e il biglietto di rientro in Italia (quello che, sul sito della Farnesina, chiamano “titolo di viaggio”). Facilita di molto la procedura esibire una foto (o fotocopia) del documento smarrito. Bisogna poi pagare il costo dell’emissione del documento (1,55 Euro). L’estate scorsa, a Copenhagen, la gentile ed efficiente funzionaria mi ha informato per tempo del fatto che occorrevano anche 12 Corone Danesi in contanti (sic!) per i diritti di segreteria. Diciamo che in un paese dove la moneta digitale va per la maggiore questo dettaglio ha creato qualche problema, ma sapendolo per tempo ci si può organizzare. In ogni caso, quando prendete contatto con il Consolato è bene chiedere la modalità di pagamento.
Riguardo all’EDT, va ricordata pure una cosa importante. Di fatto è un documento che serve per procedere al reimpatrio. Sicché ha una durata molto limitata, cioè 5 giorni. Quindi, torno a ripetere: quando contattate i funzionari consolari spiegate bene la vostra situazione perché non è particolarmente utile presentarsi all’aeroporto con l’EDT scaduto.
E, sempre a proposito di aeroporti, permettetemi una chiosa. Sempre sul sito della Farnesina si legge che “in area Schengen, alcune compagnie aeree potrebbero consentire l’imbarco previa esibizione della denuncia di furto o smarrimento resa presso le autorità di polizia locali.” Posso darvi un consiglio? Non prendete per buona questa informazione, scritta peraltro al modo condizionale. Perché quali sono le compagnie, in quali aeroporti, quali addetti accettino la denuncia, nessuno lo sa. E se una graziosa responsabile del check-in decide per il mancato imbarco, non c’è molto che possiate fare.
… e in Italia
Se siete in Italia, ovviamente i documenti li rifarete nel Comune di residenza. E, di solito, per prendere un volo interno, basta la denuncia di smarrimento (o furto). A questo proposito, vorrei ricordare un altro dettaglio importante. A prescindere che il documento l’abbiate perso, vi sia stato rubato o l’avete scordato a casa, patente di guida e tessera sanitaria non sono documenti di identità. Per essere più precisa, la patente emessa dalla Prefettura lo è, ma credo che oramai sia un cimelio storico nelle mani di pochi eletti. La patente emessa dalla Motorizzazione Civile non serve per prendere l’aereo (a meno che non vogliate provare a guidarlo, ma non sono sicura valga nemmeno in quel caso). Se lo dico è perché, negli anni, ho assistito a scene di strazio inimmaginabili…
Brindare alla salute (e al prosieguo delle vacanze)
Tutto ciò fatto, cercate un bar che vi aggrada. Accomodatevi e ordinate quello che più vi piace. Brindate alla vostra salute e alla riuscita della vacanza. Non sentitevi in colpa, non rimuginate su quello che (non) avreste dovuto fare, non pensate che il viaggio sia irrimediabilmente rovinato. Ricordate che sono cose che possono capitare, che avete vissuto un’avventura da raccontare e che se avete scelto quella meta è perché avete ancora molto da scoprire. Magari al Consolato o in Polizia sono stati gentili e accoglienti, magari avete imparato qualcosa per la prossima volta.
Presto vi darò qualche consiglio su come fare attenzione, ma davvero credetemi: può capitare. Alla Guida Curiosa hanno rubato due smartphone nell’arco di una settimana. Non mi sono disperata, ho solo cercato di andare avanti come potevo. E ha funzionato!