A Milano è frequente andare di fretta anche quando si è a piedi ma… se passate per piazza sant’Ambrogio, rallentate per un attimo il passo e fermatevi a guardare quella strana colonna… Di quale colonna sto parlando? Ovviamente di quella del Diavolo o, se volete essere più “banali”, della colonna imperiale.
Tra storia e leggenda
Che cosa se ne fa il Diavolo di una colonna di marmo cipollino accanto alla basilica di sant’Ambrogio? Beh… per scoprirlo, bisogna distinguere tra storia e leggenda. Secondo gli storici, il reperto apparteneva in origine al palazzo imperiale romano di Milano, costruito dall’imperatore Massimiano alla fine del II secolo, nell’epoca in cui Mediolanum diventava capitale dell’Impero Romano d’Occidente.
Secondo notizie riportate da Galvano Fiamma , cronachista del XIV secolo, gli imperatori del Sacro Romano Impero, in occasione dell’incoronazione a re d’Italia, avrebbero dovuto abbracciarla!
Quando il re dei Romani vuole ricevere la corona del Regno d’Italia nella basilica Ambrosiana, l’Imperatore deve andare prima presso la colonna di marmo che sorge presso la basilica Ambrosiana stessa, e uno dei conti di Angera deve presentare all’Imperatore un messale. L’Imperatore giurerà che sarà obbediente al Papa e alla Chiesa Romana nelle cose temporali e spirituali […] Quindi l’Arcivescovo o l’Abate di Sant’Ambrogio deve incoronarlo con la corona ferrea come Re d’Italia. Ciò fatto l’Imperatore deve abbracciare quella colonna dritta di marmo per significare che la giustizia in lui sarà diritta.
In altri documenti, sembra siano i neo nominati pretori a doversi recare presso la colonna… Imperatori, pretori, forse anche martiri… ma il Diavolo? Lui ci ha messo le corna! Se guardate bene la base, potete ancora vedere distintamente i buchi! Ma come è successo? Leggenda narra che la colonna sia stata testimone di una lotta tra sant’Ambrogio e il Diavolo.
Una prima versione della storia racconta di un incontro avvenuto una mattina nel cortile della basilica: Satana tenta di convincere sant’Ambrogio a passare sotto il vessillo del maligno, ovviamente senza successo. Il santo, spazientito dalla continua insistenza del diavolo, lo allontana con un calcio… Il Maligno si sbilancia e colpisce la colonna con le corna, che si conficcano producendo i due buchi. Ci vogliono due giorni perché il diavolo riesca a liberarsi, utilizzando i due buchi come varco per l’inferno.
Una seconda leggenda narra che il Maligno, cercando di trafiggere il santo con le corna, finisca invece per conficcarle nella colonna. Dopo aver tentato a lungo di divincolarsi, il demonio riesce a liberarsi e a fuggire. Comunque sia andata, la tradizione popolare vuole che i fori odorino di zolfo e che, appoggiando l’orecchio alla pietra, si possano sentire i suoni dell’inferno, in particolare il gorgogliare dello Stige, uno dei suoi cinque fiumi….
Le donnicciuole mostrano con terrore due buchi che si vedono nella colonna all’altezza della persona: e li dicono fatti dal diavolo con una cornata che vi diede, per rabbia di non aver potuto vincere la virtù d’Ambrogio. Aggiungono che posandovi l’orecchio si ode un cupo ronzio, che “deve provenire proprio dall’inferno”, quasiché avessero dimestichezza coi rumori dei diavoli. È necessario dire che un simile ronzio si ode da chiunque copra l’orecchio in qualsiasi modo e faccia ad esso padiglione della mano? (Carlo Ramussi)
E oggi?
Oggi il Diavolo non si fa vedere da un po’ dalle parti della basilica ma la nostra povera colonna non se la passa benissimo… Un po’ come le più famose Colonne di San Lorenzo, è assediata dalla movida. Il dehors di un bar quasi la nasconde alla vista. D’altra parte, l’archeologia a Milano è stata spesso considerata un bene “sacrificabile” alla crescita della città. Tuttavia ora che conoscete la storia della colonna di piazza sant’Ambrogio, nulla vi vieta di andare a controllare se davvero si senta odore di zolfo. I più scettici ritengono che non sia colpa del Maligno, ma che quello strano odore sia proprio del marmo cipollino che ha la peculiarità di rilasciare nell’aria un odore bituminoso, se scalfito o fratturato. Però io non me la sento di scartare l’intervento soprannaturale….