Se non avete mai sentito il nome di Bacharach, non vi preoccupate. E’ un piccolo villaggio sul Reno che, a dispetto della sua poca fama, cela meraviglie.
Trovo divertente andare alla scoperta di posti nuovi, soprattutto quando mi trovo in luoghi già conosciuti. Non saprei nemmeno dire quante volte ho visitato il medio corso del Reno, nel tratto che da Rüdesheim va sino a Coblenza. E’ la parta più nota, grazie ai castelli e allo fortezze che fanno capolino fra i vigneti e grazie anche alla leggenda di Loreley, praticamente la versione teutonica di Scilla e Cariddi.
Alcuni borghi lungo le sponde del fiume sono oramai presi d’assalto da turisti provenienti da mezzo mondo, il che rischia di snaturare il carattere di villaggi che, in sé, racchiudono un fascino che è il prodotto di secoli di tradizione. Come spesso accade, però, c’è qualcuno che, più tenacemente di altri, resiste. Ed è per questo che vado particolarmente orgogliosa della mia piccola scoperta. La visita di Bacharach, infatti, non era prevista sull’itinerario che l’agenzia di viaggi mi aveva affidato. Tempo però ce n’era e così ho proposto la deviazione. Il suggerimento è stato accolto con favore e, dunque, posso raccontarvi perché Bacharach merita una visita.
Partiamo dalla posizione geografica: il borgo è stretto fra il fiume e le colline scoscese, che in questo punto si aprono per formare una sorta di conca naturale. Sicché, ovunque si guardi, si ha la netta sensazione di essere protetti dalle alture e dai loro bellissimi vigneti. Dalla parte del Reno la protezione è più artificiale (ed effettivamente meno piacevole): la strada statale e la ferrovia chiudono il villaggio sul lato est. Ovviamente ci sono sottopassi e attraversamenti pedonali che consentono di giungere sino alla riva, ma la cesura è piuttosto netta. Isolamento è forse una parola eccessiva, ma è indubbio che Bacharach rimanga un po’ discosta (e quindi segreta).
Il fatto di essere così racchiusa porta con sé un grande vantaggio: il traffico è praticamente assente. Si può visitare il borgo a piedi, con tranquillità e gustando un silenzio che ha qualche cosa di magico. Inoltre, gran parte degli edifici sono antichi: le case a graticcio la fanno da padrone, ma non mancano esempi di palazzi signorili, discreti eppure eleganti. Splendidi sono poi i cortili, facili da visitare, visto che molti portoni sono volutamente lasciati aperti.
Numerose sono le osterie e non c’è da stupirsi: il medio corso del Reno è un ininterrotto susseguirsi di filari di vite. Si tratta di un bel regalo che i Romani lasciarono all’Europa centrale ed è evidente che da queste parti abbiano saputo farne tesoro. A differenza di altri villaggi della zona, qui le mescite sono ancora autentiche. Mi è capitato di vedere anziani locali intenti a degustare un buon calice condito da chiacchiere e barzellette e, naturalmente, ho dato un’occhiata ai menu. Scritti rigorosamente in tedesco, senza foto e ricchi di specialità locali. Imperdibile è, in questo senso, il ristorane Posthof Bacharach, attivo sin dal 1593. E’ quanto di più iconico si possa trovare: corte a graticcio, buon vino, ottima cucina e una lunga tradizione alle spalle. Deve il suo nome al fatto che a lungo fu sede della stazione di posta, controllata dai potenti Thurn und Taxis.
Se poi ve la sentite di affrontare un percorso in salita, Bacharach riserva qualche sorpresa. Superata la porta cittadina, si può raggiungere la Wernerkapelle, imponente edificio gotico costruito per onorare la prematura scomparsa di un abitante del borgo. La sua grandiosità, cui fa da contrasto il fatto che la cappella è ormai uno scheletro in muratura, testimonia l’importanza che Bacharach ebbe nel Medio Evo. Furono infatti molte le teste coronate che proprio nella cittadina si diedero convegno. Salendo ancora si può giungere sino alla fortezza, oggi ostello, da dove si gode di un superbo panorama sul Reno e sulla valle. I più sportivi possono arrampicarsi ancora nei boschi ed arrivare così nei pressi dell’antica strada romana, che mostra chiaramente tracce del passaggio dei carri.
Ma anche limitandosi al centro storico (pianeggiante!), Bacharach è davvero un piccolo gioiello. La chiesa protestante e la cappella cattolica, gli stretti vicoli e gli angoli pittoreschi, gli scorci sui ripidi vigneti valgono una sosta. Se poi amate il vintage, non perdetevi i (pochi) negozi di souvenir. Dimostrano che qui il turismo di massa non è mai arrivato. Bacharach esige occhio attento e mente aperta.