Se siete a Roma e amate i libri e le librerie, non potete mancare una visita da Altroquando, a pochi passi da piazza Navona.
Una delle cose che più mi piace fare quando, d’estate, il lavoro mi porta lontano è camminare la sera. Possibilmente da sola. Lasciati i turisti, riposto il telefono, amo vagabondare con la testa e con le gambe. Il mio record di qualche settimana fa, a Roma, è stato, su per giù, di 42.000 passi in una giornata. In effetti, quella sera mi sono fatta una lunga passeggiata fra piazza Navona, Pantheon, la sublime chiesa di Sant’Ignazio. “Flanellare” la sera dà modo di scorgere scenari inediti (alzando lo sguardo, curiosando dietro alle finestre illuminate si vedono soffitti spettacolari), fare un po’ di sano people-watching, farsi accarezzare la pelle dalla brezza e trovare qualche sorpresa.
L’ultima meraviglia che ho scovato si chiama Altroquando, è una libreria e si trova a pochi passi da piazza Navona. L’ho notata proprio per via di uno spiritoso cartello esposto in vetrina in cui si dichiaravano la conoscenza della lingua italiana e dell’ubicazione della celebre piazza (che chissà in quanti entrano giusto per chiederlo). Mi ha fatto sorridere e ho deciso di entrare a dare un’occhiata. A me le librerie regalano sempre un gran senso di tranquillità e quella sera, complici alcune difficoltà lavorative, ne avevo un gran bisogno.
Altroquando non gode di spazi immensi. Non saprei dire se questa sia una disgrazia o una fortuna. So però che, varcata la soglia, si atterra letteralmente su un altro pianeta. Perché? Perché io una libreria così l’ho visitata raramente. Ordinata e pulita (mi dispiace, ma non sono una fan delle librerie polverose), ma non minimal. Con un’offerta molto ampia, con tanto di spazio per i libri di sport e per i fumetti, senza che nulla dia l’impressione di essere “accatastato”. Ci si orienta facilmente, si trova quello che si cerca senza impazzire, ma, al contempo, ci si può affidare al caso e all’istinto e imbattersi così in volumi che le grandi catene di distribuzione raramente mettono in risalto.
E poi ci sono i consigli di lettura graffettati alle copertine. E questo mi ha fatto innamorare di Altroquando. In inglese si direbbe “full of wit”: piene di spirito, argute, intelligenti. Ti strappano un sorriso e ti incuriosiscono. Rifuggono dalla banalità del “consigliato da noi librai”, ti fanno venir voglia di prendere il libro e leggere almeno la quarta di copertina. E poi, perdonatemi, ma in un mondo di post-it, a me le graffette piacciono da impazzire.
Morale della storia: da Altroquando sono tornata la mattina seguente con la scusa di acquistare un libro di cui Francesca non poteva proprio fare a meno….