C’era una volta un ciabattino… sembra l’incipit di una fiaba dei fratelli Grimm. E invece è la storia di due dei marchi sportivi più famosi del mondo: Adidas e Puma.
Avete mai sentito nominare Herzogenaurach? Probabilmente no, me ne rendo conto… già la pronuncia di tale parola crea diffidenza… È una cittadina della Baviera settentrionale, non particolarmente grande né straordiamente affascinate. Dunque perché ve ne parlo? Perché anche luoghi di per sé forse non così attraenti possono celare storie curiose. E posso io privarvi della gioia di conoscerle? Ovvio che no!
E, in questo contesto, ad Adolf venne un’idea: nella lavanderia della madre si mise a fabbricare scarpe per giocare a calcio e per andare a correre. L’esperienza paterna e i locali materni furono propizi al giovane e, nel 1924, fondò la sua impresa, la Gebrüder Dassler Schuhfabrik, alias Calzaturificio fratelli Dassler. Sì, perché Adolf, da tutti chiamato Adi, aveva nel frattempo coinvolto anche il fratello maggiore. Il primo, timido e dotato di grande manualità, addetto alla produzione, il secondo, molto più gioviale ed estroverso, alla distribuzione. Certo le difficoltà tecniche e pratiche non mancavano, leggenda narra che spesso, per produrre l’energia elettrica necessaria i due fratelli saltassero in sella alle loro biciclette appositamente collegate a una dinamo e si mettessero a pedalare…
E, con il secondo dopoguerra, arrivarano anche i dissapori fra Adolf e Rudolf. Quest’ultimo decise infine di lasciare l’impresa familiare e di fondare un proprio marchio. Sulle prime optò per Ruda (cioè le iniziali del suo nome e del suo cognome), per poi giungere a un più commercializzabile Puma. Sua fratello, invece, rimase fedele alle origini e, seguendo le idee del fratello, decise per Adidas, componendo il suo soprannome con le prime lettere del cognome. E, avendo bisogno di un logo, acquistò quello che poi sarebbe diventato il simbolo distintivo dell’azienda, da una ditta finlandese. Per pochi spiccioli e due bottiglie di whisky. Giusto perché Adolf era quello introverso e con meno senso degli affari…