Lavorando con clienti stranieri mi è capitato sovente di sentirmi chiedere quale fosse il fiore simbolo d’Italia. Domanda che, le prime volte, mi lasciava un po’ spiazzata perché non solo non avevo una risposta adeguata, ma, soprattutto, non m’ero nemmeno mai posta l’interrogativo. Poi, per non fare brutta figura, l’ho cercato e ho scoperto trattasi del corbezzolo, per via delle foglie verdi, dei fiori bianchi e delle bacche rosse. Ma, a parte ciò, mi incuriosiva il motivo per il quale così spesso i miei ospiti si interessassero a questo argomento. La risposta non è difficile: ci sono popoli che, più di noi, si identificano in uno o più simboli nazionali e non è infrequente che l’emblema sia proprio un fiore (o comunque una specie vegetale).
Il più delle volte un determinato fiore è rappresentativo di una certa zona geografica, ma non mancano storie o leggende che suggeriscano il legame. Un caso tipico è rappresentato dal cardo scozzese, che effettivamente si trova ovunque, basti pensare al logo della federazione di rugby o a decine di souvenir made in Scotland. E se è vero che sulle Highlands non è difficile trovare bellissime fioriture di Onopordum Acanthium (questo il nome scientifico), è del pari famosa una leggenda che assegna al fiore il ruolo di salvatore della patria.
Secondo questo racconto, ambientato nel XIII sec., la Scozia era fatta oggetto di incursioni da popolazioni nemiche, desiderose di impossessarsi di nuovi territori. Fra questi popoli, i più temuti erano i Vichinghi, che si organizzarono per invadere le Highlands nottetempo, sicuri di prendere alla sprovvista i locali. Per non fare alcun rumore si levarono le calzature procedendo a piedi nudi, finché uno degli invasori non incappò in un cardo in piena fioritura, tanto bello quanto irto di spine. Il poverino non riuscì a trattenere delle urla di dolore, che naturalmente svegliarono gli scozzesi. Questi ultimi si gettarono contro i nemici riuscendo ad annientarli e a salvare così il loro territorio.
In realtà questa leggenda non ha alcuna evidenza storica, ma ogni scozzese che si rispetti la conosce ed è disposto a garantirne l’autenticità. Vero è, in ogni caso, che già a partire dal XV il cardo cominciò ad essere ufficialmente utilizzato per designare la bellissima Scozia.