Se avete voglia di un romanzo ben scritto, leggero e profondo al tempo stesso, vi consiglio caldamente Le verità spezzate, l’ultimo lavoro di Alessandro Robecchi.
La fortuna di avere amici lettori fa sì che spesso riceva doni preziosi. E’ per questo che ringrazio di cuore Maria Elisa, alias Meg, per avermi regalato Le verità spezzate, di Alessandro Robecchi. Dopo alcune settimane di letture un po’ svogliate e portate a termine con fatica, finalmente questo romanzo mi ha fatto venire voglia di addentrarmi nella trama e di tenere la luce accesa un po’ più a lungo, anche se la stanchezza di fine stagione oramai si fa sentire…
Ho trovato Le verità spezzate molto godibile, ben scritto e ben calibrato. C’è spazio per la leggerezza così come per le riflessioni dal retrogusto amaro, si indaga nel passato per dire del presente, c’è la “scusa” di un omicidio da chiarire che però rimane sfumata e non diventa mai la protagonista del racconto. Si rimane curiosi di sapere chi ha ucciso la vedova Bastoni, certo, ma è evidente che l’intento di Robecchi sia ben altro.
Il romanzo ha per protagonista il regista Manlio Parrini, che dopo decenni decide di tornare dietro la macchina da presa. E lo fa per raccontare la vicenda di Augusto De Angelis, il padre del giallo italiano, ucciso in circostanze non proprio limpide nel 1944. Lui lo definisce addirittura un cold-case, anche se, in realtà, la storia della morte dello scrittore è stata scritta e chiusa da tempo. Ma così come per Parrini, anche per Robecchi la vicenda di De Angelis si presta a meraviglia per rappresentare la libertà di espressione e la sua negazione da parte del potere. Allora come ora. De Angelis alle prese con la censura del MinCulPop, il protagonista del romanzo con le logiche di marketing delle grandi case di produzione. Con, sullo sfondo, la società del nostro tempo, che si cimenta (più o meno consapevolmente) con i ricorsi della Storia.
De Le verità spezzate ho amato molto l’ambientazione accurata. Per chi conosce Milano o il lago di Como è facile immaginarsi persino i rumori, gli odori e le atmosfere. E, ancora di più, ho apprezzato la sapienza nel dosare gli elementi veri, come ad esempio la documentatissima storia di De Angelis, con quelli verosimili. Tutto ben calibrato, senza essere né troppo né troppo poco. Così ben concepito da avermi fatto venire voglia di andare a cercare il romanzi del padre del giallo italiano ancora più di andare a leggere gli altri libri dell’autore.
Non sono certa che quest’ultimo aspetto fosse proprio voluto, ma non sarei troppo stupita se si assistesse, nei prossimi mesi, a una riedizione dei lavori di De Angelis. Che io sia curiosa è cosa nota, ma credo che, con Le verità spezzate, Robecchi abbia solleticato l’interesse di molti.
Alessandro Robecchi, Le verità spezzate, Rizzoli, Milano, 2024