Se siete alla ricerca di un saggio agile e ben documentato che racconti lo sbarco in Normandia, questo libro fa per voi.
E’ indubbio che il viaggio fatto con Francesca in Normandia abbia colpito nel segno. Ci ero già stata svariate volte, ma la nostra vacanza on the road mi ha dato (finalmente) la possibilità di guardare con gli occhi di chi scopre e non con l’attitudine di chi guida altri. E se già in passato mi ero documentata sulle fasi salienti dello sbarco degli Alleati, proprio le visite a luoghi più o meno noti mi hanno regalato una rinnovata curiosità. Per questo, quando in libreria ho adocchiato il volumetto di Domenico Vecchioni ho deciso di acquistarlo senza indugio. La lettura, poi, ha pienamente confermato le aspettative.
Ma che cosa rende questo saggio così consigliabile? Innanzitutto il fatto che non sia troppo lungo: 250 pagine in tutto. Non è detto che la brevità sia sempre un vantaggio. Il rischio di saltare passaggi cruciali o di dare per scontate molte informazioni c’è. Vecchioni, al contrario, riesce a destreggiarsi nella messe di dettagli che un evento del genere porta con sé e riesce ad andare all’essenziale. Insomma: pochi fronzoli. Senza che questo tolga il piacere di narrare fatti secondari o poco noti, come ad esempio la storia di alcune spie o di alcune operazioni particolarmente fantasiose. O l’origine dei soprannomi delle spiagge dello sbarco.
Un altro aspetto che mi ha fatto apprezzare Lo sbarco in Normandia è la scansione dei capitoli. Non solo per l’accuratezza cronologica, ma anche per l’abilità nello stabilire nessi, similitudini e differenze fra le varie tappe che hanno condotto all’operazione Overlord. A me a scuola avevano raccontato dello sbarco in Sicilia (e anche ad Anzio e a Salerno), ma, sinceramente, nessuno si è mai soffermato sulla fallita operazione Tiger o sulle incursioni in terra francese precedenti (e anche di molto) al 6 giugno 1944. Anche il punto di vista tedesco è ben lumeggiato, il che aiuta non poco a capire perché, nonostante errori e problemi contingenti lo sbarco sulle coste normanne si sia rivelato decisivo.
E poi c’è ancora un dettaglio che, a mio giudizio, rende questo saggio molto interessante. E’ un libro per gente curiosa. Non bisogna avere chissà quali preconoscenze per comprenderlo. E’ scritto in modo scorrevole e brillante. E, soprattutto, una volta terminato, non si ha la percezione di aver tutto conosciuto. Letta l’ultima riga si avverte il desiderio di approfondire questo o quel dettaglio, di andare a ricercare foto e filmati, di provare a capire ancora meglio quel che è stato.
Tutto ciò per dire che, se state programmando un viaggio in Normandia, questa lettura è consigliatissima. E lo è altrettanto se avete semplicemente voglia di indagare una pagina della Storia che ha davvero cambiato il corso del XX secolo.
Domenico Vecchioni, Lo sbarco in Normandia, Diarkos, Santarcangelo di Romagna, 2023