Storia dei dolcetti più famosi di Francia
Oscar Wilde diceva che il miglior modo di resistere a una tentazione, è cederle. Non so se stesse pensando ai macarons ma non lo escluderei. Chi sicuramente non sa resistere a questa dolce tentazione è mio marito, che ne è golosissimo. Certo non è il solo. D’altra parte, la storia di questi iconici dolci comincia nel Medioevo. E come tutte le cose che hanno grande successo nel tempo, la loro origine è contesa.
I macarons: un po’ di storia
Secondo diversi storici dell’alimentazione, i macarons sono stati creati nei paesi arabi, per poi diventare popolari nel sud Italia. Anche se non sappiamo chi possa ufficialmente rivendicarne la ‘paternità’, possiamo dire con certezza che durante il Rinascimento fanno la loro prima apparizione in grande stile in Francia: Caterina de’ Medici ne è golosa (e la corte di Francia con lei). Forse è stata proprio la regina a portare con sé da Firenze questi biscotti. I macarons dell’epoca, però, sono differenti da quelli odierni: a base di mandorla (come oggi), di zucchero e di bianco d’uovo ma senza ripieno.
La diffusione è quasi immediata. Ogni regione ne rielabora la ricetta, dalla Lorena all’Ardèche, arrivando persino nei Paesi Baschi. Dessert perfetto per banchetti, feste e matrimoni reali. Nel 1552 sono già cosi famosi da essere citati da un gigante della letteratura francese come Rabelais: la petite pâtisserie ronde aux amandes trova posto anche nelle avventure e sulla tavola di Gargantua e Pantagruel. Anche Vatel, a Vaux-le-Vicomte, crea la sua versione aggiungendo acqua di rosa. Dal 1682 al 1789, Dalloyau, fornitore ufficiale della corte di Versailles, li prepara per i sovrani francesi: si dice addirittura che Maria Antonietta li preferisse alle brioches! Nel 1830 la pasticceria Ladurée crea ufficialmente il Macaron Parisien: due gusci di meringa e una ganache di cioccolato o marmellata nel mezzo.
E la forma? Perché sono rotondi? Una leggenda racconta di un monaco che aveva l’abitudine di lavorare la pasta di mandorle a torso nudo. Un giorno, per la troppa stanchezza, appoggiandosi al tavolo, lasciò l’impronta del suo ombelico sull’impasto…Speriamo sia solo una leggenda.
Gusti moderni
Qualunque sia la loro storia, a questo punto, rimane una questione da risolvere: dove mangiarli? Ormai quasi tutte le pasticcerie e spesso anche le boulangerie di quartiere ve li propongono. Dal canto mio, non ho dubbi: Pierre Hermé non si batte. Anche quelli di Ladurée e di Dalloyau sono buoni, ma non altrettanto ‘goduriosi’.
Quali sono i gusti migliori? A casa mia il dibattito è aperto da anni: io amo i gusti tradizionali come lampone, rosa o caramello salato. Il resto della famiglia è più ‘creativo’ e ama le versioni più contemporanee. Pierre Hermé, indiscusso re dei macarons, crea vere e proprie collezioni legate ai gusti e ai prodotti di stagione. Ogni volta, una straordinaria scoperta di sapori!
L’unica soluzione per decidere quali sono i vostri preferiti è assaggiare! Ricordatevi, però, che devono avere un guscio friabile e si deve distinguere bene anche il sapore della ganache. Devono essere dolci ma non troppo. Vi avviso già: il prezzo, per il singolo pezzo, non è basso. Ma sono una coccola da concedersi almeno una volta, passeggiando per la città o seduti con una tazza di the davanti. Un ultimo consiglio, se decidete di comprarli come souvenir o per fare un piccolo regalo, trasportateli con cura, sono piuttosto fragili! In caso di ‘incidente’, sacrificatevi e cedete alla tentazione di consumarli. Oscar Wilde sarà fiero di voi…