Orsi in città? Niente paura, a Parigi è normale!
Come ci si deve comportare se si incontra un orso? Se siete a passeggio per i boschi, credo che l’unica soluzione possibile sia allontanarsi lentamente, senza fare movimenti bruschi e sperare che l’orso sia più spaventato di voi… Ma se capita in pieno centro a Parigi? In questo caso, potete serenamente correre ad abbracciare l’animale e a fargli una carezza. Non sono impazzita ma oggi voglio presentarvi dei parigini d’eccezione: i nounours des Gobelins.
Scacciati dalla cupidigia degli uomini che hanno distrutto il loro habitat naturale sulle pendici dell’Himalaya, un bel mattino sono arrivati all’incrocio di Gobelins…
La loro storia parigina comincia così in una mattina dell’ottobre 2018. Il primo ad accogliere questi inattesi concittadini è Philippe Labourel, padrone di un’edicola di giornali al 25, avenue des Gobelins. Sono ospiti un po’ ingombranti (circa 1,40 di altezza e 4,9 kg di peso) ma sono affettuosi, molto amici dei bambini e chiedono solo una carezza (anche se non disdegnano miele e salmone).
Il loro ‘papà adottivo’ scopre immediatamente che questi nuovi amici attirano l’attenzione anche dei frettolosi parigini che, abituati a camminare sempre in velocità, si fermano volentieri a fare una foto con i nounours e a scambiare due chiacchiere. Da qui l’idea di aiutare gli orsi a trovare una nuova casa e soprattutto aiutare gli abitanti del quartiere di Gobelins a riconquistare lo spirito di comunità perduto. In breve tempo, i morbidi plantigradi trovano nuovi amici e nuove professioni (farmacisti, commercianti, fruttivendoli…).
Quello che è nato come uno scherzo, diventa velocemente un bellissimo esperimento sociale: basta scrivere al papà dei nounours per poterne ospitare uno per un paio di giorni. Unica condizione: scattare loro delle foto da pubblicare sull’account Instagram. La permanenza degli orsi dovrebbe terminare il 12 gennaio 2019 con una grande festa e il matrimonio di due di loro, officiato dal sindaco, nella mairie del tredicesimo arrondissement, ma alcuni di loro scelgono di restare. Si sentono troppo amati per andarsene.
Per fortuna! Nel periodo della pandemia di Covid-19 il loro aiuto si rivela essenziale: affacciati alle finestre rallegrano la città e seduti ai tavolini dei bar, ricordano a tutti di mantenere il distanziamento sociale. I più studiosi tra loro, in quel periodo, vanno a vivere persino alla biblioteca Mazarine, sede storica della Biblioteca Nazionale di Francia!
Uno di loro, nel dicembre 2020 ha deciso di partire per l’Italia ed è arrivato a Varese. Con l’aiuto di alcuni buoni amici, ha sfidato la burocrazia francese e le insidie del viaggio per venire a vivere con me. Non è stato facile convincere il presidente Macron a lasciarlo espatriare: il suo lavoro in Francia era considerato essenziale! Però ce l’ha fatta. Si chiama Pierre-Paul, per gli amici PP. Ormai parla bene l’italiano e ha trovato nuovi amici, ma qualche volta sente la mancanza dei suoi cugini parigini. Bastano un po’ di coccole, di miele e un buon libro, però, per farlo sorridere. Avete capito bene, un libro!
PP è un buon lettore e ha deciso di tenere una rubrica di libri per voi. Anzi, non vede l’ora di cominciare. Vedrete, vi darà degli ottimi consigli!
1 commento
🥰 PP ha un cugino a Lugano, Leo 🤪 🐻